Storia del Gioiello

da | Nov 15, 2018 | Curiosità | 0 commenti

Perché abbiamo il desiderio di ornare il nostro corpo con gioielli?

Il desiderio di ornare il nostro corpo con gioielli è una cosa antica e radicata, che risale all’età della pietra e che fa parte del nostro DNA fin dalla nascita. Vestirsi serve a coprire le nudità e a proteggersi dal caldo o dal freddo, ma indossare gioielli ha delle radici intime molto più sfaccettate.

Perché essi hanno sempre rappresentato un modo per l’uomo di affermare la propria identità, di comunicare qualcosa di sé, di esprimere il proprio stato sociale, la propria appartenenza etnica, di genere e di età.

Il significato profondo dei gioielli: identità, protezione e comunicazione

Se guardiamo alla storia del gioiello in Europa, scopriamo che esso ha sempre rappresentato un modo per le persone di distinguersi, di mostrare il proprio status sociale e di esprimere la propria personalità. Dalle corone reali alle fedi nuziali, dai gioielli da cerimonia a quelli da tutti i giorni, i gioielli hanno sempre avuto un significato profondo e personale per chi li indossava.

E anche oggi, nonostante i cambiamenti nelle tendenze e nei materiali utilizzati, il significato del gioiello non è mai cambiato. Indossare un gioiello significa ancora esprimere la propria personalità, la propria identità, il proprio status sociale e la propria appartenenza. Scegliere di indossare un gioiello è una scelta consapevole e personale, un modo per distinguersi e per comunicare qualcosa di sé.

L’arte e la cultura del Medioevo nella bottega dell’orafo artigiano: una finestra sul passato

L’orafo artigiano e la sua bottega nel Medioevo rappresentavano una figura sociale di grande importanza. In quest’epoca, l’artigiano si collocava in una posizione intermedia tra gli umili e i ricchi e si dedicava alla creazione di gioielli, articoli per la casa e arredi sacri con materiali di medio valore. Tuttavia, per i gioielli di particolare importanza, l’orafo artigiano riceveva anticipatamente il denaro per acquistare materiali preziosi. La sua abilità e il suo talento nella lavorazione di questi materiali preziosi erano molto apprezzati e ricercati dalla società medievale. La sua bottega era un luogo di incontro e di scambio di idee e di conoscenze, sia per gli artigiani che per i clienti. In questo contesto, l’orafo artigiano svolgeva un ruolo fondamentale nella diffusione dell’arte e della cultura del suo tempo.

La bellezza e il valore simbolico dei gioielli artigianali del Medioevo: un’epoca di maestria orafa

L’arte dei re

Durante il Medioevo, l’oreficeria era considerata l’arte dei re e i laboratori di orefici sorgevano presso i monasteri e le corti, che erano i principali committenti dei manufatti. L’oreficeria era definita come “l’arte dei re”, poiché il valore economico dei suoi prodotti era subordinato alla simbologia evocata dai gioielli.

I gioielli religiosi

I gioielli religiosi erano particolarmente popolari durante questo periodo. I reliquari a forma di pendenti, il medaglione agnus dei realizzato in cera, molto costoso all’epoca, e i paternoster erano gli archetipi degli attuali rosari. I paternoster, anche se erano oggetti religiosi, divennero veri e propri status symbol. Tanto che ne fu regolato l’uso, vietando ai Domenicani e agli Agostiniani i modelli pregiati. I paternoster potevano essere fatti di vari materiali, tra cui corallo, ambra, ghiaietto e cristallo di rocca.

Gioielli per uomini e donne

Uomini e donne indossavano indistintamente i gioielli. Per i bambini si producevano monili utilizzando vetri colorati al posto delle gemme. Gli uomini nobili utilizzavano foderi per spade, speroni, cinture e spille, mentre le donne indossavano spille, collane, orecchini e braccialetti, anelli. Negli ultimi anni del Trecento, contemporaneamente alla moda di accentuare le scollature degli abiti, si diffuse l’uso di indossare collane con ciondoli. Il gioiello più diffuso in questo periodo era comunque la spilla, costituita quasi sempre da un anello con l’ago centrale. Aveva la funzione pratica di bloccare i mantelli, infatti alcune erano cucite direttamente sugli abiti. Altri prodotti orafi molto utilizzati sia da donne che da uomini erano le cinte decorate con fibbie e borchie d’argento, utilizzate per portare chiavi, borsellini, paternoster, flaconi per profumi, ecc.

In sintesi, durante il Medioevo, i gioielli erano molto più che semplici oggetti decorativi, avevano un valore simbolico e pratico che li rendeva importanti per la vita quotidiana.

La tradizione degli anelli nel Medioevo

Anelli per tutte le dita

Gli anelli venivano indossati su tutte le dita della mano, pollice compreso. Questa usanza mostrava la ricchezza e la posizione sociale del proprietario, poiché più anelli si possedevano, più alta era la propria posizione nella società.

Anelli per il fidanzamento e il matrimonio

Per il fidanzamento e il matrimonio si utilizzava un unico tipo d’anello che durante la cerimonia veniva infilato al terzo dito della mano destra della sposa. Questa usanza simboleggiava l’unione e la fedeltà tra i coniugi.

Ornamenti per il capo

Gli ornamenti per il capo erano molto richiesti durante il Medioevo. Il diadema, le coroncine e le tiare erano i gioielli più importanti posseduti dalle ragazze nobili e l’usanza di indossarli durante la cerimonia matrimoniale era tanto diffusa che le chiese ne avevano sempre uno a disposizione per le spose. Questi ornamenti simboleggiavano la regalità e la posizione sociale della sposa.

GIOIELLO DEL NOVECENTO

Pin It on Pinterest

Share This